Una delle più straordinarie Leica di
tutti i tempi, inconfondibile e unica, che tradisce l'assunto di
macchina piccola e portatile per un aumento della capacità
dell'autonomia, sino, appunto, a 250 pose con dieci metri di pellicola,
grazie a due cassette portafilm sovradimensionate. Lo scorrimento della
pellicola avveniva 'da cassetta a cassetta', evitando così il
riavvolgimento della lunga pellicola. Le due grandi protuberanze
laterali, contenenti appunto i portacassette, servono anche come
impugnatura, per stabilizzare la macchina che pesa 1070g.
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Infine le rarissime quattro pagine di istruzioni in italiano.
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ESCO
Una macchina che anticipa nelle linee generali la Leica 250 Reporter è
sicuramente la ESCO, costruita da Otto Seischab di Norimberga,
risalente 1922, che utilizzava pellicola 35mm, di una lunghezza di
7,5metri, per ottenere ben 400 esposizioni di formato 17x24mm. L'ottica
Steinheil Cassar 50/3,5 era montata su un otturatore Compur, con tempo
massimo di 1/300 di sec, risolvendo così ogni problema legato
all'otturatore a tendina, complesso e delicato. Lo scatto era
chiaramente posto sul davanti, tramite levetta che azionava
l'otturatore centrale, Il doppio mirino è a semplice traguardo. Naturalmente l'ottica è fissa.
La finitura complessiva risulta abbastanza semplice ed essenziale
Come di vede da queste note la ESCO rappresenta solo un punto di
partenza, in quanto la futura 250 Reporter possedeva caratteristiche
molto più complesse e complete.
Molto rara.
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Segnaliamo questa straordinaria copia di Leica 250: partendo dalla
classica sovietica FED, presenta una commistione di pezzi originali con
altri rifatti in ottone, e finisce per pesare più dell'originale.
Ricoperta di autentica pelle, presenta un Elmar 50/3,5 segnato in
millimetri. Costruita negli anni Sessanta, è sicuramente una delle
migliori copie mai viste di questa particolare macchina. Prezzo molto
elevato (per una copia), sui 5000 euro nel 2018, ma sempre circa la
metà, se non di meno, di una 250 autentica. Non facile da riconoscere
come copia: tra gli elementi significativi segnaliamo il corpo cromato
(rarissimo se autentico), i tempi di otturazione, manopola sulla bobina
di sinistra, lunghezza focale dell'Elmar in millimetri, incisioni
sul carter superiori, per altro ben eseguite.
Un vero capolavoro tra i falsi!
Curiosità
Una 250 GG ritrovata interrata in un parco a Berlino, sopravissuta
all'Ultima Battaglia contro i Sovietici nel maggio del 1945. Dal numero
di matricola risale al 1940. Indistruttibile!