Si tratta della prima ottica Leitz di questa luminosità, grazie ad una
licenza della Schneider, che era la proprietaria del nome Xenon: gli
obiettivi destinati a Gran Bretagna e USA portavano sulla ghiera
frontale l'incisione Taylor & Hobson, che erano i
progettisti, con il numero di brevetto. Esistono due versioni dotate di
incisioni relative al brevetto: una con doppio brevetto americano ed
inglese e una col solo brevetto americano. Le ottiche senza indicazione
del brevetto erano concepite per la distribuzione in Germania.
E' curioso notare che il progettista Max Berek aveva studiato un'ottica
di pari luminosità, ma evidentemente la Leitz, pressata da esigenze di
mercato, si convinse che sarebbe stato più veloce e pratico acquisire
il progetto già pronto.
E' stato messo in produzione nel 1936 sino al 1950. solo con innesto a
vite 39x1mm.
I primi duecento esemplari (circa) portavano le indicazioni per i
filtri tricolori del sistema Agfacolor, ma nella seconda metà degli
anni Trenta questo sistema risultava ormai superato dalle nuove
pellicole a colori della stesa Agfa, pertanto queste indicazioni
vennero eliminate.
Gli anni di maggiore produzione sono stati il 1937 e il 1939, mentre
nel 1950, ultimo anno produttivo, ne furono realizzati solo 23
esemplari.
Codice XEMOO, con una produzione totale di 6190 pezzi, praticamente
tutti cromati, mentre pochissimi sono stati i nichelati.
Lo schema ottico è derivato dal doppio Gauss con sdoppiamento
dell'elemento posteriore, composto da 7 lenti in 5 gruppi, la minima
distanza di messa a fuoco è posta ad un metro e il peso di 300g.
La scala dei diaframmi segue la sequenza europea, con chiusura minima a
f/9. Vedi immagine di apertura. Una chiusura ulteriore del diaframma venne considerata inutile, a
causa di forti effetti negativi della diffrazione.
Inizialmente il barilotto presentava 3 anelli zigrinati, che poi furono
portati a 4 nella produzione successiva, che fu anche dotata di fermo
all'infinito a campanello.
Durante la guerra, e precisamente nel 1942, furono realizzati alcuni
esemplari dotati di trattamento antiriflesso.
I filtri per lo Xenon erano speciali a pressione, in quanto la prima
versione era priva di filettatura.
Il tappo originale per Xenon (cod. XENCA) è diverso dai similari Leitz,
completamente piatto ed attualmente è rarissimo e molto quotato.
Lo Xenon possedeva uno speciale paraluce ripiegabile, cod XIOOM, con
vitina di blocco, e disponibile sia nero che cromato.
Una particolare versione dello Xenon, con ghiera di messa a fuoco
bloccata, è stata realizzata per la speciale Leica per Raggi X.
Oggi un giudizio realistico sulle prestazioni dello Xenon non è facile:
molte ottiche possiedono internamente una specie di velo, polvere e
muffa, pertanto non sono le più indicate ad una prova pratica. Le
ottiche giunte sino a noi ragionevolmente a posto (o eventualmente con
le lenti ripulite) presentano un contrasto molto basso a tutta
apertura, dovuto sicuramente all'ampio numero di elementi-
superfici (10), per di più non dotate di trattamento
antiriflesso. Contrasto e incisione non migliorano più di tanto a
f/2,8, e a f/5,6 le prestazioni sono appena discrete.
Se nel bianco e nero queste caratteristiche possono essere parzialmente
aggirate stampando il negativo con una carta di gradazione più forte,
nel colore, specie con diapositive, l'impressione di basso contrasto
appare in tutta la sua evidenza.