di PierPaolo Ghisetti
Si
tratta del primo esempio di filtro polarizzatore Leica per macchine a
telemetro: naturalmente la sua comparsa nel catalogo Leica si
deve all'avvento delle pellicole a colori. Inizialmente denominato
POOMA nel catalogo sino al 1939, fu rinominato POOEL in quello
dopoguerra,
per la montatura a pressione A36, ovvero con grandangoli come ad
esempio gli Elmar e Summaron 3,5cm. Nella foto il filtro appare infatti
montato
appunto sulla prima versione del Summaron 3,5cm f/3,5 con passo filtri
A36; la macchina e' completa dell'apposito mirino WEISU.
Dall'esposizione
nominale occorre ridurre il valore di uno stop e mezzo, oppure
effettuare un leggero bracketing con i valori del diaframma o i tempi
adiacenti,
per essere sicuri di centrare l'effetto voluto. Poi si impugna il
filtro e lo si fa ruotare manualmente sino a trovare l'effetto
desiderato. Indi si memorizza
il valore corrispondente sulla ghiera graduata del filtro, con valori
da 0 a 17. Si monta ora il filtro sull'obiettivo riportando il medesimo
valore precedente.
A questo punto si puo' scattare la foto "polarizzata". L'effetto del
cielo polarizzato prese rapidamente piede nelle riviste di viaggi,
tanto da divenire quasi
una moda, specie in considerazione dei colori ancora tenui e pastello delle pellicole anni Cinquanta
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