LEICA MILITARI: falsi e copie
Pp.Ghisetti
Il tema delle false Leica, iniziato sommessamente negli anni Trenta,
con copie più o meno credibili, eseguite su base di fotocamere FED
sovietiche per cercare di incassare valuta, si è sviluppato poi nel
dopoguerra per allargarsi a tutta una serie di tipologie militari e
successivamente di fantasia, sempre meglio eseguite. Si tratta pertanto
inizialmente di falsi veri e propri, che si sono trasformati in falsi
relativi, in quanto con iscrizioni non veritiere, sino alle attuali citazioni, divertenti e inventive.
Vediamo ora le basi per riconoscere facilmente una fotocamera sovietica FED da una vera Leica.
A sinistra una FED a destra una vera Leica II, entrambe dotate di
ottica Elmar 50/3,5. La FED come si evince in questo caso
possiede una doratura che in realtà è una ottonatura, e già questo la
identifica per una fotocamera sovietica. Le Leica Luxus o dorate
appartengono ad altra tipologia e le rarissime Leica II dorate sembra
siano 4 in tutto, almeno quelle conosciute. I prezzi delle vera Leica
Luxus si aggirano su svariate decine di migliaia di Euro, contro i
100/200 al massimo di una FED di questo tipo. Già questi due elementi
sono una discriminante importante.
Inoltre non esistono Elmar dorati o ottonati intercambiabili, al di
fuori dei 4 accoppiati alla Luxus II citata. Chi crede di poter mettere
le mani su una vera Luxus per pochi Euro merita evidentemente di essere
truffato.
Elemento conoscitivo importante e definitivo è la forma del
nottolino del telemetro, che appare una volta svitato l'obiettivo:
nelle Leica è sempre rotondo, nelle FED è triangolare. Solo su
pochissimi falsi d'autore si trova un nottolino rotondo. Questo
elemento è decisivo e incontrovertibile.
Particolari importanti: nella parte interna delle macchine, tolto
il fondello, si notano le differenze tra una FED, sotto, e una vera
Leica , sopra. Inoltre le viti del frontale della macchina sono in
rilievo nella FED, a destra, mentre sono più piccole e incassate nella
Leica, a sinistra.
Vero falso, molto ben eseguito: il nottolino del
telemetro è triangolare, e questo basta a riconoscerla come FED, mentre
il nr di matricola appartiene ad un modello III (con tempi lunghi)
invece che ad un modello II, senza tempi lunghi come il modello
illustrato. Inoltre un Elmar coevo dovrebbe avere la lunghezza focale espressa in centimetri e non in millimetri.
Come contraltare un vero Frankenstein
fotografico: sulla base di una FED VB, lontanissima da ogni stilema
Leica, il falsario citazionista si è scatenato, utilizzando ben 5
colori diversi, tra corpo e ottica, sbagliando anche l'incisione
Betribsk invece del corretto Betriebsk (sigla che indica l'uso interno).
Inoltre la fotocamera è segnata come M ma possiede l'innesto ottiche
39x1mm. Forse la più brutta copia-falso Leica che ci è capitato di
incontrare.
Tutte le Leica militari con le sigle dei rispettivi paesi di uso sono state catalogate nel corso degli anni.
Un ritrovamento eccezionale è sempre possibile, anche se
improbabile, e va trattato con tutte le cautele del caso. Le Leica
militari, divise per paese di utilizzo, si trovano qui
Vediamo ora una serie di falsi, puntualizzando che la fantasia dei
falsari è illimitata, pertanto è praticamente impossibile coprire tutte
le imitazioni sviluppatesi nel tempo, sia per ignoranza dei falsari
sull'argomento, sia per le citazioni incrociate. Tuttavia rimarchiamo
che, essendo le Leica militari molto ambite e prezzate, proprio su
questo tema si è sviluppato il mercato del falso, facendo leva sulla
varietà di sigle. Inoltre solo le Luftwaffen Eigentum
possiedono un particolare registro di riferimento, (con numeri di
matricola, anni di consegna, località di consegna), per cui le macchine
della Marine o dell'Esercito (Heer) e tutte le loro derivate, possono ingannare l'amatore poco esperto. A questo proposito puntualizziamo che:
- non esistono Leica militari ottonate;
- non esistono Leica militari senza tempi lunghi;
- non esistono Leica militari di colore verde, bianco o nero/oro, almeno nel campo delle Leica con passo a vite 39x1mm.
- i numeri di matricola sulle Leica false possiedono poca o pochissima
importanza, in quanto spesso sono casuali e ininfluenti rispetto alle
rimanenti caratteristiche.
- In questo articolo prendiamo in considerazione solo le Leica militari e i loro falsi con passo a vite 39x1mm.
Semplice falso di una Leica militare inglese con la relativa sigla
PATT 8665. Ben eseguita ma su una macchina sbagliata, in quanto
mancante dei tempi lunghi.
Una rarità, probabilmente rintracciabile solo in Israele: una FED/Leica con la Stella di Davide.
Notare che non compare sul carter il nome Leica.
Buon falso di una Leica 3 Corone per la Svezia, con tanto di ghiera dei
tempi lunghi, non funzionante, e delle 3 Corone, simbolo del Regno di
Svezia, sul retro.In questo falso notiamo due errori
fondamentali: la macchina imita una Leica III ma l'unico modello
a portare l'incisione delle 3 corone sul retro è una IIIg, con 4
finestrelle anteriori. Inoltre la ghiera dei tempi lunghi, ribadiamo non
funzionante, è cromata e non nera, come dovrebbe essere.
Si tratta comunque di un falso ambito ed apprezzato, per la particolare lavorazione.
Falsa Leica della Marina: buona riproduzione dell'Aquila con Svastica e lettera M in basso ( M per Marine),
ma anche in questo caso si tratta di una riproduzione FED di una Leica
II e non di una IIIc, come dovrebbe. Oltre a mancare dei tempi lunghi
manca il cast anteriore porta ottiche, introdotto appunto con la IIIc.
Inoltre manca, naturalmente, il tempo di otturazione di 1/1000 di sec.
Interpretazioni varie e fantasiose di Luftwaffen Eigentum. Da
notare che diverse incisioni sono sbagliate, la presenza di aquile e
croci uncinate varie (simbolo delle Luftwaffe ma che non compaiono
sulle macchine) e la mancanza sotto il nr di matricola della sigla FL
38078/79, obbligatoria sulle originali. Tralasciamo dorature, tempi di
otturazione insufficienti (tutte le Leica militari possiedono lo 1/1000
di sec) e la coloratura verde.
Quelle illustrate appartengono alla tipologia più diffusa di falsi,
spesso incrociando gli elementi tra loro. In ogni caso nelle Leica
originali, non compare mai l'incisione Luftwaffe, ma Luftwaffen
Eigentum, ovvero Proprietà dell'Aviazione.
Ricordiamo che esiste il registo ufficiale delle Leica Luftwaffen
Eigentum, le uniche Leica marcate così in fabbrica, per cui, oltre i
particolari suddetti, il numero di matricola in questo caso è essenziale.
Falsi evoluti, con incisioni di fantasia ma molto elaborate: si
nota la mancanza della ghiera dei tempi lunghi, la mancanza del tempo
di otturazione di 1/1000 di sec, e la contraddizione di una macchina
militare dorata. Divertente il simbolo dell'Afrika Korps, corretto ma mai apparso su una macchina.
Da notare anche l'errore di incisione Krigsmarine invece del corretto Kriegsmarine.
Leica Panzerkampf: con carro armato, aquila, numero 75 e incisione sul fondello. Il tutto rigorosamente dorato.
Nota:
Il simbolo del carro armato con alloro e aquila con scritta PanzerKampf
è realmente esistito come decorazione militare, e il numero sottostante
indicava a quanti combattimenti l'equipaggio del carro armato era
sopravissuto. Esistevano decorazioni con numero da 25/50 e appunto 75.
Naturalmente mai esibito su Leica.
Come sopra ma ancora più vistosa con un colore rosso/oro mai apparso su una
Leica militare. Notare che la base del lavoro è una Zorky e non una FED.
Altro falso, di basso livello, basato su una Zorky 3: falso
Summicron con tappo con svastica ed Aquila e falsa incisione sul carter. Tra
l'altro il nome Summicron è apparso nel 1951, 6 anni dopo la fine della
IIa GM e del Nazismo. Difficile scambiare una Zorky per una Leica,
anche in assenza di dorature e colorazioni di fantasia.
Leica Olympia: con aquila, svastica a piacere, cerchi
olimpici, incisione BERLIN e data 1936: esiste in
diverse versioni di colore e di incisioni e una versione con un alto
livello di finitura in nero laccato, che esibisce anche la sigla K,
molto cara. Notare anche la grande varietà dei falsi Elmar:
cromati, cromati/neri, dorati, ottonati e solo neri.
Le prime Leica
dedicate alle Olimpiadi sono state le Leicaflex SL marcate 1972, per le
Olimpiadi di Monaco di Baviera.
Esempio della fantasia scatenata dei nuovi falsari creativi:
macchina, della serie nero/oro, con tanto di locomotica a vapore sul
carter e sul tappo, dedicata al Centenario delle Ferrovie Inglesi:
notare anche il rivestimento rosso bordeux e il lettering
gotico. Anche il numero di matricola, a tre cifre, è molto particolare.
L'incisione contiene un errore storico: è vero che la prina ferrovia in
Inghilterra fu nel 1925 ma la compagnia era la Stockton and Darlington, la vera British Raylwais (con
la s finale, che manca nell'incisione) naque solo nel 1948, dalla
nazionalizzazione della 4 precedenti storiche compagnia ferroviarie. Al
limite si potrebbe ipotizzare un centenario delle ferrovie in
Inghilterra. La locomotica incisa è di totale fantasia, molto diversa
dall'originale Rocket di Stephenson, prima locomotiva ad essere
utilizzata. Bella macchina, originale nella concezione, ma poco documentata sulla storia delle ferrovie inglesi.Cortesia Preianò.
Tappi
Anche nei tappi si assite ad un notevole uso di simboli vari, tutti di fantasia. Nessun tappo Leica possiede queste incisioni, e quelli con l'incisione LEICA, non corrispondono agli originali non solo nel font ma anche nel materiale costruttivo.
Citazioni: ovvero macchine
dichiaratamente false ma che trovano un motivo di interesse nella loro
elaborata ed eccessiva lavorazione. Nessuno può scambiarle per una
Leica autentica.
Leica Standard oro/nero e variante: ben eseguita ma di totale fantasia. Interessante per il lavoro di trasformazione.
Leica 72, ovvero formato 18x24: totalmente lontana dall'originale,
possiede una lavorazione ed una livrea grigia interessante. Molto ricercata.
Due interessanti esempi di citazioni moderne: gran lavoro di incisioni
varie e totalmente di fantasia, colorazioni invertite nero-bianco e
bianco-nero, e in più anche un ME109, tanto per esagerare! Il bottone
di scatto e l'ottica arancio con aquila senza svastica sono un piccolo
capolavoro di inventiva. Notevoli.
ELMARSKY
Anche nei falsi Elmar si assiste a notevole inventiva estetica, e,
oltre le normali imitazioni silver/cromo vecchia maniera, vengono afferte delle copie e
citazioni talvolta molto ben eseguite,
e forse ancora più inventive negli accoppiamenti coloristici.
Da notare l'incisione sul tappo posteriore Optischen Instituts von Ernst Leitz Wetzlar, totalmente di fantasia!
Tra l'altro la scritta corretta sarebbe
Optiches Institut
Oltre alle solite combinazioni di fantasia, questa volta
bianco/arancio, nero/arancio/oro e bianco/nero vi è anche una nuova
incisione - Alles Fur Deutschland - ovvero Tutto per la Germania. Anche
in questo caso è presente un errore di incisione in quanto mancano i
due puntini (Umlaut) sulla U di fur. Notare tuttavia la raffinatezza del font in stile gotico.
Un caso particolare è rappresentato da questo Summicron 5cm
f/3,5: visto che tutti i Summicron possiedono una luminosità pari a
f/2, il falso è molto evidente, tralasciando poi la forma del
barilotto, l'argentatura non del tipo Leitz e i tappi, ben eseguiti ma
di fantasia e per di più portanti l'incisione 35mm. Comunque un falso ben eseguito.
Infine, per strafare, una elaborazione ai confini della realtà: ogni commento risulta superfluo!
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Infine un vero falso eccezionale: una 250 Reporter cromata,
ottenuta da base FED: questa macchina possiede anche il tastatore del
telemetro rotondo. Solo una attenta analisi con una vera 250 Reporter
può far risaltare le piccole differenze. Tuttavia le vere 250 Reporter
cromate sono molto rare e questo già suona come un campanello
d'allarme. Venduta a diverse migliaia di Euro, ma considerando che una
vera Leica Reporter raggiunge e supera i 10.000 euro almeno, il prezzo,
per il lavoro eseguito, è accettabile.
Magistrale!