La M4-P, immessa sul mercato nel
1980, rispetto alla M4-2, possiede oltre alla quattro cornicette
tradizionali, anche quelle per le focali da 28 e 75mm, quest'ultima
concepita appositamente per il Summilux 75/1,4. Le cornicette appaiono
nel mirino a coppie. La produzione, con numero
iniziale 1.543.351 è stata effettuata esclusivamente in Canada, con
finitura sia nera che cromata. Il carter superiore è inizialmente costruito in ottone.
Codici: 10415 per la versione nera, 10416 per quella cromata.
Il peso si
attesta sui 500 g.
Sono presenti tre contatti flash, (uno sulla slitta e due sul
retro), manca l'autoscatto mentre è presente la connessione col motore
elettrico. La produzione si chiude
ufficialmente nel 1986, con 23.180 (in alcuni testi 25.000 pezzi prodotti) esemplari, di cui 500 cromati,
rendendo pertanto questa versione abbastanza rara.
Le
ultime fotocamere prodotte (dal nr 1642551 del 1984 al 1986, circa 4000 esemplari) possiedono solo un contatto sincro, invece
del doppio contatto della produzione normale, mentre anche il mirino e il carter superiore in zinco è
simile a quello della M6, entrata in produzione appunto nel 1984.
L'ultimo lotto di 1000 fotocamere è
stato probabilmente prodotto in Canada e assemblato a Wetzlar, dal nr
1691951 a 1692950, in quanto nessuna fotocamera possiede un
incisione made in Germany o in Wetzlar.
Un modello della fine produzione con i proteggicinghia tipo M6
E' stata segnalata una M4-P mezzo formato 18x24mm, prodotta per ordine speciale, rarissima e sconosciuta.
Nel
settantesimo anniversario della nascita della Leica fu prodotta una
versione cromata commemorativa in 2500 esemplari, con uno speciale
numero di serie preceduto da una delle lettere componenti la parola
Leica. Questo numero era inciso sul retro con le date 1913-1983. In
alcuni esemplari si segnala un'imprecisione nella incisione con 1813,
invece di 1913.
In alcune macchine, donate ad importanti rivenditori, fu
consegnata una macchina speciale con inciso sul fondello 'TOP DEALER
AWARD.
Complesso interamente marcato, pezzo
per pezzo (macchina, winder e ottiche, Summilux 50/1,4, Summicron 35/2,
Tele Elmarit 90/2,8) con la sigla Leica 1913-1983. Per questo
complesso era predisposta anche la bellissima borsa Kombi nr 14816, marcata
appositamente.
Sopra la quarta M4-P della serie speciale nr L004, dotata del
raro Summilux 50/1,4 del Settantenario, con identica incisione.
La M4-P chiude la
serie M4, con complessivi circa 103,000 (o 105.000) apparecchi prodotti nelle
quattro principali versioni (M4, M4MOT, M4.2, M4-P), più le versioni
speciali. In definitiva la M4-P è
un'apparecchio estremamente robusto e funzionale, anche dopo anni di
uso intenso: consigliabile ai fotografi puristi, che possono fare a
meno dell'esposimetro dell' M6.
Leica Winder M
Nel 1987 appare il nuovo modello di motore elettrico, denominato Winder
M, nr cat 14403, adatto oltre alla M4-P anche alla M4-2, MD-2 e alla M6
Da notare che il carica batterie (4 pile a stilo) non è compatibile con quello del Winder M4-2.
Una particolarità della Leica M4-P
Come già accennato della M4-P nel 1983 sono stati eseguiti 2500
esemplari cromati con la speciale incisione 1913-1983.
Tuttavia, essendo stati realizzati solo 500 esemplari cromati della
macchina di serie (su un totale di 25.200 prodotte), la normale M4-P
cromata risulta essere cinque volte più rara della macchina realizzata
per il settanticinquesimo anniversario Leica.
Da notare comunque che la fotocamera di normale produzione, essendo una
delle ultime prodotte, presenta un solo contatto sincro, invece dei due
dell'inizio produzione.
Spesso gli appassionati Leica inseguono le versioni speciali, sempre
convinti che si tratti di pezzi necessariamente rari, per via della
loro limitata tiratura, ma la M4-P sembra contraddire in pieno questa
certezza.
Ovvero la rarità è nella normalità, ma di 'normale' nel modo Leica c'è
poco o nulla!
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INCONGRUENZE
Come detto sopra la numerazione ufficiale della Leica M4-P inizia con
1543351, tuttavia mostriamo qui un esemplare col nr 1533317. Una
numerazione notevolmente anteriore che illustra bene la confusione
produttiva dei registri Leitz, almeno in alcuni periodi storici.