LEICA MINI
PP.Ghisetti
La Leica Mini rappresenta il primo tentativo di Leica di offrire
una fotocamera veramente compatta e leggera a prezzi concorrenziali,
grazie alla collaborazione con Panasonic.
La famiglia si compone di quattro modelli.
MINI
Prodotta dal 1991 col peso di
soli 160g presenta un corpo compatto con una scanalatura per migliorare
l'impugnatura: possiede un classico Elmar 35/3,5 con 4 lenti in 3
gruppi ma con uno schema ottico leggermente diverso da quello del
famoso obiettivo per Leica. L'ottica, con minima distanza di messa a fuoco di 65cm, è rientrante ma non protetta.
Automatismo d'esposizione automatico, anche col flash e autofocus. Nel
mirino sono presenti due led, verde e rosso per il controllo
dell'esposizione, con tempi tra 1/5 e 1/250 di sec, e il pronto flash.
Sul carter superiore si trova un piccolo pannello LCD con i dati
principali, tra cui la carica della batteria. Naturalmente
l'avanzamento e il riavvolgimento pellicola sono automatici. Alimentata da una batteria al Lithio da 3 Volt. Il prezzo
era di 622.000 Lire, mentre la borsa in pelle costava 50.000 Lire.La
versione con dorso data costava 690.000 Lire. La resa dell'ottica è
abbastanza buona, anche se a tutta apertura possiede una visibile
vignettatura. Colori vivaci, e non esenti, in talune situazioni, da
sfrangiature di colore.Buona la copertura del flash in fill-inn.
Nel
1992, in occasione delle Olimpiadi di Barcellona, è stato realizzata
una speciale edizione denominata Olympia Set, con logo speciale
posizionato sul carter superiore della macchina. Questa fotocamera
trova un corrispettivo nella R-E Olympia con zoom dedicato Vario Elmar
28-70mm,
vedi qui
MINI II
Appare nel 1993 la versione migliorata, con staratura dell'esposizione
di 2 stop, flash con controllo dell'effetto 'occhi rossi'e possibilità
di scatto continuo. Il prezzo è di 580.000 Lire, quindi più favorevole
rispetto al primo modello.
La produzione delle Leica Mini I e II è di 100000 esemplari equamente divisi.
MINI 3
Nel 1996 appare la nuova versione con corpo senza scanalatura e con
colorature bicolore, titanio-nera antracite.L'obiettivo è ora un
inedito Summar da 32mm f/3,2 protetto da un filtro UV. Quest'ottica non
ci ha mai convinto pienamente. Per il resto le caratteristiche sono
immutate. Nel 1997 appare anche una versione interamente silver. La
Mini 3 costava 470.000 Lire (530.000 con dorso data), quindi molto meno
della Mini originaria e solo una piccola frazione della Minilux, la
regina delle compatte Leica, che arrivava a ben 1.740.000 Lire.
Produzione tra 1996/97 di 44.000 esemplari + 22.000 con dorso data
MINI ZOOM
Questa fotocamera, dal peso
di 240g, possiede uno zoom Vario Elmar 35-70 f/4- 7,6, con esposizione
automatica, con tempi da 1/4 sino ad 1/300 di sec. Staratura
dell'esposizione, autofocus ad infrarossi attivo, sino ad una minima
distanza di 60cm. Per il resto possiede tutte le caratteristiche delle
altre macchine (autoscatto, motore di avanzamento e riavvolgimento, led
nel mirino, pannello lcd). Prodotta dal 1993 al 1995, solo in colore
nero, affianca praticamente le Mini a obiettivo singolo, con un prezzo
di 830.000 Lire (940.000 con dorso data). La borsa costava 73.000.
Questo zoom possedeva una buona resa, con colori puliti e
separati, specie con pellicola negativo colore.
Produzione di 100.000 esemplari.
In conclusione si tratta di una famiglia di fotocamere che permetteva a
molti di entrare nel mondo Leica, anche se con apparecchi
dichiaratamente economici. Molto indicati in viaggi o montagna, quando
si preferiva la leggerezza e non si voleva rischiare un ben più costoso
corredo Leica M o R
.
Circa 262.000 pezzi prodotti complessivamente.