Leica R4
Pp.Ghisetti
Nel 1980 la Leitz mette in cantiere una nuova fotocamera reflex
elettronica multi-program, come obbligo all’epoca, inaugurando
contemporaneamente un design moderno ed accattivante, che sarà
mantenuto per una ventina d’anni anche nei modelli successivi.
La nuova fotocamera, denominata logicamente R4, si avvale sempre della
collaborazione della nipponica Minolta, utilizzando lo chassis in
pressofusione della XD-7.
Il corpo, molto ben sagomato e ricco di curve, col caratteristico
pentaprisma sporgente, sul quale campeggia il nome LEICA, dal disegno
completamente diverso dalla precedente R3, si maneggia molto bene,
anche se forse, si sente la mancanza di una piccola presa laterale per
la mano destra. Il peso è di 550g.
La nuova R4 presenta un’elettronica completa, con automatismo a
priorità dei tempi, dei diaframmi e perfino program. Inoltre è sempre
possibile il controllo manuale dell’esposizione. La misurazione può
essere integrale o spot.
Il mirino, estremamente luminoso e con schermi di messa a fuoco
intercambiabili, possiede informazioni a led ed è completissimo,
mostrando anche l’eventuale staratura intenzionale dell’esposizione
(informazione che mancava, ad esempio, sulla contemporanea Canon A-1,
che inoltre non possedeva la doppia misurazione esposimetrica).
La macchina può essere accoppiata col winder da 2fs o col motore da
5fs, e a questo proposito occorre notare che i primi modelli erano
denominati R4 Mot Electronic, nome poi abbandonato perché poteva
confondere il cliente in quanto la macchina non era motorizzata, ma
motorizzabile.
Otturatore Seiko con tempo massimo sino ad 1/1000 di secondo.
Sincro flash a 1/100 di secondo, anche come tempo meccanico
disponibile. Scatto silenziosissimo per un apparecchio reflex, con
appena 66 decibel di rumorosità. Possibilità di montare un dorso data
con funzioni complete.
La parte elettronica è costituita da due flessibili di derivazione
Minolta e tre circuiti integrati progettti d Leitz e fabbricati
dall'inglese Ferranti. E' probabile che i malfunzionamenti delle prime
serie derivassero da questa commistione non perfettamente integrata.
Dalla R4 discendono due ulteriori modelli semplificati:
- R4s, con automatismo solo a priorità dei diaframmi
e manuale, macchina costruita in 21.000 esemplari dal 1983 sino al 1986;
- R4 s2, prodotta dal 1986 in un unico lotto di 5000 esemplari, che presenta il bottone della staratura
dell’automatismo di forma migliorata, e una leva di carica di forma
diversa. Questo modello si riconosce per l’incisione sulla staffa porta
flash.
Tabella produttva della R-4, le sue sottoversioni e varianti
Considerando che della R4 sono stati fabbricati 90.500 pezzi sino al
1986 (di cui solo 9.000 in finitura cromata), si può dedurre che la R4
con le sue varianti è la reflex Leica più prodotta di ogni tempo con
quasi 122.000 pezzi realizzati.
- Nel 1982, per commemorare la scalata di una spedizione canadese
all’Everest fu fatta una versione speciale in 200 esemplari con inciso
il logo della spedizione.
- Inoltre nel 1984 sono state poste in vendita 1000 esemplari di una
speciale edizione, non commemorativa, placcata in oro con rivestimento
in pelle di lucertola e completa di un Summilux 50/1,4, anch’esso
placcato oro, il tutto in un elegante cofanetto di legno.
- Nel 1986 fu fatta della R4 una versione commemorativa di 600
esemplari con un tappo speciale ed una targhetta sul dorso in ricordo
dell’atleta americano Jesse Owens che alle Olimpiadi di Berlino del
1936 aveva vinto 4 medaglie d’oro nell’atletica.
- Esiste anche una versione Atrappe o Dummy, in inglese, ovvero
da vetrina non funzionante sia della R4 che della R4s: si riconoscono,
oltre per il peso, dalla totale mancanza di numeri di matricola, e per
l'obiettivo dotato della sola lente frontale.
Il prezzo di una Leica R4 è all’epoca di 1.400.000 lire,elevatissimo,
visto che una Canon A-1 costa 600.000 lire, una Nikon F3 850.000
lire e la Contax RTS II 880.000 lire.
I numeri dimostrano che con la R4 la Leica aveva centrato in pieno
l’obiettivo di offrire una fotocamera dal design accattivante e con
tutte le caratteristiche tecnologiche legate alla moda dell’epoca:
anche se in apparenza complessa la R4 era intuitiva nei comandi e di
semplice apprendimento. Il prezzo evidentemente non spaventava poi
troppo gli utenti, poiché la usavano i fotoamatori benestanti e i
professionisti, tra i quali si annoveravano perfino il grande
Ansel Adams e l’italiano Fulvio Roiter.
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Versione Atrappe o Dummy, ovvero vuota, senza numeri di matricola, sia nera che cromata, più rara.
Versione Jesse Owens, 1986.
R4 Everest
Leica R4 GOLD
Malgrado i grossi numeri di vendita la Leica R4 non ha avuto in seguito
una buona nomea presso gli appassionati: col tempo si sono rivelati
diversi malfunzionamenti elettronici e solo dopo il numero di matricola
1.600.000 circa (numero indicativo, poiché è possibile trovare
esemplari perfetti anche con numerazione inferiore) si trovano
sicuramente esemplari in perfetto stato di uso. Talvolta il difetto si
trova nell'ossidazione dei contatti elettrici sotto la ghiera
principale. Da rimarcare che i modelli R4S e R4s2 non hanno quasi mai
mostrato malfunzionamenti. La R4, malgrado una nomea complessivamente
non positiva, in quanto al prezzo sopraindicato era lecito aspettarsi
la perfezione garantita dal marchio, rimane la reflex Leica più venduta
in assoluto e pertanto un successo commerciale senza precedenti
La R4 è la prima reflex Leica ad essere fornita del dorso datario,
adatto anche alle sue derivate, denominato DB, dall'inglese Data Back,
nr 14297, connesso alla fotocamera grazie ad un cavetto che s'innesta
nella presa sincro.Ha bisogno di due batterie a pastiglia.
Nel 1980 viene offerta questa originale macchina orologio, in almeno
due versioni, probabili trasformazioni (artigianali?) di macchine
difettose.
Infine mostriamo una Leica R4 completa di winder del 1980 in versione
Schnitt, ovvero sezionata per mostrarne i vari componenti. Molto rara.
Come
si nota dallo schema la Leica R4 e derivate rappresenta oltre un quarto
di tutta la produzione di reflex Leica, stimabile sul mezzo mione di
esemplari