Nel 2000 fu presentata una nuova famiglia di fotocamere compatte, che
introduceva un design molto pulito e minimalista con un corpo
arrotondato, uno zoom a scomparsa, dorso datario, flash
e una serie di
comandi con pulsantini incassati nel carter superiore, che donavano
all’apparecchio una linea estremamente elegante, acuita dalla finitura
argento che caratterizzava il corpo in alluminio. Naturalmente
avanzamento e riavvolgimento film erano motorizzati. Due led nel
mirino, rosso e verde, fornivano le informazioni su autofocus e
pronto-flash.
Un particolare raffinato era rappresentato, nella C2 e nella C3, dalla
correzione diottrica del mirino, tramite rotellina.
Le tre macchine che componevano la linea erano fabbricate in Cina ed
erano presentate complete di un’elegante e pratica custodia in plastica
trasparente. Il bollino rosso sul frontale donava
un’inequivocabile
appartenenza alla grande famiglia di fotocamera con il marchio Leica.
Leica
C 1
Possiede un corpo, con un leggero rilievo sul frontale, lungo 12,5cm,
un peso di 280g, e uno zoom molto specializzato in posizione tele,
ovvero un 38 – 105mm di limitata luminosità f/4 sino
a f10,5, con uno
schema ottico di ben 7 lenti in 7 gruppi e due lenti sferiche.
L’otturatore arriva al tempo massimo di 1/500 di secondo, l’autofocus è
del tipo attivo, il dorso data inglobato
e il flash automatico
disattivabile. Una funzione molto utile è la possibilità di inserire un
fattore di sovraesposizione, mentre manca la correzione diottrica nel
mirino. Lo zoom tele è particolarmente delicato nella costruzione della
cremagliera che comanda il movimento, e può presentare alla lunga dei
problemi.
La limitata luminosità della focale tele ne restringe grandemente
l’uso, se non con pellicole di 400 ISO, o in esterni. In ogni caso in
interni, o con scarsa luminosità s’inserisce automaticamente il flash,
in quasi tutte le situazioni.
La C1 è l’unica macchina della famiglia offerta anche in finitura nera,
a nostro parere più anonima e meno elegante della finitura argento.
30.000 pezzi prodotti.
Il prezzo era di quasi 500 euro.
Leica
C2
Con un corpo
lungo 12 centimetri e pesante 240g, con un design che
metteva in rilevo la parte destra, questa fotocamera, presentata nel
2002, possedeva uno zoom Vario Elmar dalla
escursione classica di
35-70mm, dalla modesta luminosità f/4,6 – 8,6 composto da 7 lenti in 6
gruppi, senza lenti speciali. L’otturatore offriva tempi da 1/30 di sec
a 1/330 sec,
mentre la misurazione della luce era centrale con forte
luminosità per poi divenire integrata con meno luce. Autofocus passivo.
Il flash possiede un NG 14, abbastanza limitato.
Si tratta della macchina più convenzionale del terzetto, di dimensioni
ridotte e con un’ottica forzatamente poco luminosa, a causa della
compattezza, adatta soprattutto all’uso
di pellicola negativo colore da
400 ISO.
30.000 pezzi prodotti.
Il prezzo di listino era di 310 euro.
Leica C3
Pur riproponendo
gli stilemi della famiglia questo modello, lanciato
anch’esso nel 2002, presenta una lunghezza di 12,5cm con un peso di
250g, inoltre il flash è stato maggiorato ad
un NG di 20, mentre sulla
destra si trova una comoda impugnatura laterale. La differenza
principale tuttavia risiede nell’ottica, un Vario Elmar 28- 80mm di
luminosità f/3,6 – 7,9,
composto da 8 elementi in 6 gruppi, con ben due
elementi asferici, come anche indicato sulla parte anteriore
dell’ottica. L’autofocus è ora di tipo attivo, mentre i tempi
d’otturazione
arrivano sempre ad un massimo di 1/350 di sec.
35.000 pezzi prodotti.
Il prezzo
di listino era di ben 460 euro.
Questa fotocamera per l’indovinato range di focali, utile in molte
occasioni, la discreta luminosità relativa e la buona qualità ottica
generale è forse la più riuscita della famiglia.
Come tutte le fotocamere compatte zoom anche le Leica serie C
soffriranno nel tempo di noie all’otturatore, ma si dimostrano ottime
fotocamere per un uso generale. Si pongono
come concreta alternativa,
economica, ma non per questo disprezzabile, alle super compatte Minilux
(nella versione sia a focale fissa che zoom) e CM.
su NADIR un reportage alle isole Falkland/Malvinas con la C3 qui