LEICA ATTRAPPE
PP.Ghisetti
Il vocabolo tedesco Attrappe significa manichino, e, per estensione,
vuoto: in campo fotografico identifica una fotocamera vuota
all'interno, e pertanto non funzionante, con solo la carrozzeria
esterna.
Queste fotocamere erano fornite a rivenditori e Leica Dealers per
vetrine ed esposizioni, in quanto, costando nettamente meno del modello
funzionante, costituivano un notevole risparmio per il rivenditore, che
poteva così esporre il modello nella vetrina, e tenere fermo il pezzo,
senza doversi troppo preoccupare dell'immobilizzo.
La tipologia delle macchine Attrappe è estremamente variegata: in
pratica esistono sia modelli a vite, M ed anche R da esposizione, ma
non mancano naturalmente anche gli obiettivi, che corredavano i
suddetti corpi macchina.
Una vera Attrappe (e non una macchina cui è stato tolto il complesso
meccanico interno) si riconosce per la lettera A posta accanto al
numero di matricola: questo può essere posizionato sul carter superiore
come al solito (vedi esempio M2) oppure sulla slitta portaacessori, sia
in nero su slitta cromata (CL) che in bianco su slitta nera (M5)
La lettera A può anche essere posizionata alla fine del numero di
matricola, come nellesempio della M2 o della IIIf.
Le ottiche Attrappe si riconoscono invece perchè non possiedono numeri
di matricola, come negli esempi dei Summicron 50/2 sia in baionetta M
che con innesto a vite 39x1.
E' curioso notare che attualmente i modelli Attrappe possiedono, per la
loro rarità, quotazioni molto più elevate del modello funzionante,
talvolta anche il doppio! Il che costituisce una tipica 'deviazione'
dell'universo degli appassionati Leica, talvolta molto più attenti al
modello raro che non alla concreta possibilità di scattare fotografie.
Le macchine e le ottiche Attrappe costituiscono più che una curiosità
nel mondo Leica: rappresentano un ulteriore segmento produttivo per
agevolare i propri rivenditori e, in fondo, anche un buon deterrente
contro i furti.