PP.Ghisetti
Terminale evolutivo delle Leica reflex della terza
generazione, la R7 appare nel 1992, con tutte le caratteristiche
proprie della serie R, con l'aggiunta di qualche novità:
- 4 tipi di esposizione, program compreso;
- lettura esposimetrica media e spot;
- TTL flash molto migliorato rispetto alla R5; con adattatori SCA
351 e SCA 551, ottimo anche in fill in;
- tempi d'otturazione da 16 sec ad 1/2000 di sec;
- tempo meccanico di 1/100 di sec;
- ampliamento della sensibilità dell'esposimetro di 1EV;
- compensatore dell'esposizione sino a +/- 3EV (sulla R5 solo
2EV);
- vetrini intercambiabili;
- codice pellicola DX, per la prima volta su una Leica;
- alimentazione con 2 batterie al Litio, ovvero 4 all'ossido
d'argento;
- corpo più alto nel pentaprisma rispetto alle altre Leica serie
R di 4 milimetri, causa inserimento elettronica per il TTL flash
- ghiera dei tempi di posa più alta di 2mm, rispetto a quella
della R5;
- indicazioni digitali nel mirino;
- finitura nera o cromata.
Prodotta sino al 1997, in circa 23.000 esemplari neri e 7.000 cromati,
per complessivi 29.529 pezzi, al terzo posto produttivo della famiglia,
dopo R4 e R5, su 8 modelli complessivi.
Nel 1995 fu eseguita, in 140 esemplari, un'edizione speciale per
dimostrazione per la Polyphoto, importatore Leica italiano, con il
disegno dell'Italia inciso in bianco sulla calotta e un'incisione
apposita sul Summicron di serie.Nel 1996 ne fu fatta una versione
similare per la Germania, in 1000 pezzi, corredate da zoom 28-70 (250
pezzi), Summicron 50/2 (250 pz) e 500 esemplari con Summilux 50/1,4.
Inoltre in queste note illustriamo anche una R7 Schnitt (ovvero
sezionata), molto rara ed ambita, che mostra il complesso montaggio dei
circuiti elettronici, il flessibile principale sotto la calotta, con i
trimmer che regolano l'esposimetro e un secondo flessibile, che comanda
i tempi d'otturazione, sotto il fondello. In effetti, sia per il mirino
digitale che per il TTL Flash, la R7 presenta l'elettronica più
complessa della famiglia.
Tuttavia occorre ricordare che nel periodo produttivo della R7 si erano
ormai prepotentemente affacciate sul mercato le reflex autofocus, per
cui la R7, con il suo look inaugurato dalla R4 nel 1980, sembrava ormai
l'ultimo esempio di una stirpe gloriosa, una prosecuzione di una
formula ormai esauritasi, nè un TTL molto sofisticato quale questa
possedeva, poteva ribaltare il giudizio. Inoltre proprio il TTL flash
presentava l'incongruente tempo sincro di 1/100 di sec, ormai
tecnicamente superato, ma il tipo di otturatore, rimasto invariato, non
permetteva altrimenti.
Il prezzo di listino nel 1997 era di 4.500.000 Lire, ma sia la R6.2 che
la nuova R8 costavano di più, rispettivamente 4.800.000 lire e
4.900.000 lire. Nel 1998 la R7 non compare più in catalogo.
Si tratta comunque di una macchina di qualità, molto ben costruita e
dalle prestazioni complete.
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