OLEYO – OLIGO
PP.Ghisetti
Si tratta di due piccoli apparecchi per fotogrammi singoli, da inserirsi preventivamente in camera oscura,composti da:
- un corpo in pressofusione, con vite per treppiede ed innesto 39x1m,
- un porta pellicola con antina di scorrimento, cod KOOAS,
- otturatore Ibsor con tempo massimo di 1/125 sec, ma talvolta anche 1/100 sec
- ottica Leitz a scelta, di solito un Elmar 5/3,5 o un Hektor 5/2,5
-
Da completare con eventuale mirino
esterno, tipo
SBOOI per 5cm o WEISU per 3,5cm, e flessibile di scatto. Il mirino
originalmente predisposto per questi apparati per focale da 5cm, codice
SUWOO, come forma e dimensioni simile al WEISU, risulta rarissimo.
La differenza principale tra i due modelli consiste nella grandezza dell’otturatore: Ibsor piccolo nell’OLEYO, con diametro da 58mm, grande nell’OLIGO, con diametro da 68mm, e nel fatto che lo chassis di quest’ultimo era di forma quadrata. Inoltre mentre OLEYO poteva era predisposto solo per 3 ottiche, da 35-50-105mm, il secondo poteva montare pių ottiche tranne il 73 - 200 e il Thambar 90mm. Peso di 385g, completo di mirino.
L’otturatore IBSOR poteva avere sia la levetta di scatto, che esserne privo, ed essere pertanto azionato solo tramite lo scatto flessibile
Tra le due versioni la pių rara č l’OLIGO.
Teoricamente per la messa a fuoco si poteva usare anche un vetrino smerigliato che andava poi sostituito con il porta pellicola, ma chiaramente l’uso del mirino, anche se leggermente pių impreciso, era nettamente pių pratico.
Il fotogramma singolo si rendeva utile tutte le volte che non si voleva utilizzare un intero rullino: prove esposimetriche, di inquadratura, esperimenti in laboratorio. Naturalmente l’uso di diversi porta pellicola aumentava l’autonomia dell’apparecchio.
La produzione iniziata per entrambi nel 1934 si č arrestata con la guerra.
Queste due fotocamere, spesso confuse come accessori, una volta abbastanza facili da trovare, oggi sono divenute rarissime.