LEICA M 7
PP.Ghisetti
La Leica M7 nel 2002 segna l'apice evolutivo delle fotocamere serie M a
pellicola, introducendo un otturatore elettronico del tutto nuovo che
permette per la prima volta l'esposizione automatica sui diaframmi su
un corpo M. L'esposizione è automatica anche col flash dedicato, con
tempo sincro di 1/50 sec. Naturalmente esiste anche la possibilità di
esporre manualmente.
Codice: 10503 per la versione nera, 10504 per quella cromata.
La macchina è dotata anche di un interruttore off/on.
I tempi di esposizione in automatico arrivano sino a 32 sec (4 secondi
in manuale), mentre i tempi meccanici sono limitati a 1/60 e 1/125 di
sec.
Base telemetrica di 49,86mm
La M7 è stata preceduta da una dozzina di macchine marcate M6A, ovvero
M7 pre-serie, che si distinguono non solo per la lettera A sulla
staffa, ma specialmente per il selettore tempi con la scritta Auto.
Dopo la M6A si sono succeduti i prototipi operativi, ne mostriamo uno col nr0000016, ovvero il sedicesimo di pre-produzione.
Il capo del progetto è stato Otto Domes, mentre il nuovo otturatore si
deve a Rolf Magel, capo del Dipartimento Elettronico, che è riuscito
con successo ad inserire il flessibile elettronico, dotato di un
microprocessore a 16bit, nel corpo della M6TTL, macchina da cui deriva
la M7. Vedi sia il flessibile completo che il modello Schnitt, ambedue
illustrati. Inoltre è considerevole la miniaturizzazione degli elementi
che compongono il nuovo mirino e le sue informazioni.
Complessivamente sono state introdotte 350 nuove soluzioni o modifiche
rispetto alla M6!
Possiede inoltre il codice DX per l'identificazione della pellicola
mentre i dati nel mirino a led mostrano i tempi di otturazione, la
correzione dell'esposizione e la memoria esposimetrica. Inoltre i led
variano di luminosità in base a quella della scena inquadrata.
Il tutto viene alimentato da 2 batterie da 3volt.
Le cornicette del mirino variano da 28 a 135mm. Lingrandimento è pari a
0,72x.
Esistono le versioni con ingrandimento 0,58x con focali da 28 a 90mm.
ideale per chi predilige i grandangolari, e con ingrandimento da 0.85x
con focali da 35 a 135mm per chi preferisce le focali tele.
La base telemetrica varia da 40,16mm per le macchine con mirino 0,58x, sino a 58,86mm per il mirino 0,85x.
Dopo il nr di matricola 2.885.000 circa il mirino è stato aggiornato
come quello della MP, overo con l'aggiunta di un condensatore per
limitare i riflessi parassiti. Nel corso del 2002 e del 2003 sono stati
effettuati miglioramenti sia nella lettura del codice DX che nella
lettura degli ISO.
Posibilità di scegliere tra la versione cromata e quella nera.
La M7, grazie alla velocità operativa data dall'esposizione automatica,
si sposa magnificamente col
Motor Drive M,
compatto e a due velocità,
dotato inoltre di impugnatura laterale, che serve anche da contenitore
per le batterie. Altezza di soli 2cm, contro i 5,5cm della versione
Leica Winder M. Peso con batterie di 260g Vedi anche più sotto.
Tra le
versioni speciali segnaliamo:
- M7 Test Camera:
modelli speciali realizzati per diversi paesi
con le bandiere di appartenenza di ciascun paese per i dealers locali
che volevano far provare ai propri clienti la nuova macchina, 50 pezzi
realizzati per L'italia, 30 per l'Olanda., pochissimi per l'Austria.
Sono illustrate anche le versioni per Germania e Inghilterra. In basso le rare versioni per Corea e Brasile. Il totale
delle Test camera
raggiunge i 554 pezzi.
-
Betriebsk camera: fotocamere per uso interno e valutazione,
forse anch'esse utilizzate per dimostrazioni, 100 pezzi.
M7 TITAN: modello in 500
esemplari realizzato nel 2004 per i 50 anni del sistema Leica M,
completo di Summilux 50/1,4 Asph Titan, versione speciale per lo Sceicco
AlThani, notare che la finitura al Titanio è diversa da quella
realizzata per la M6 Titan e le sue ottiche, tra le quali, tra l'altro, non compariva il Summilux 50mm Asph.
-
M7 Hermes: 200 apparecchi cromati rivestiti in pelle lavorata
(100 esemplari arancio, 100 marroni) dalla manifattura parigina.
Completa di ottica 35/1,4 Aspf cromata e Leicavit.
M7 con Motor Drive M
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Molto rara la
M7 SCHNITT,
interessante perchè per la prima volta, rispetto alle altre M Schnitt,
mostra la sistemazione del flessibile elettronico sulla calotta
superiore, che comada il nuovo otturatore elettronico,progettato, come detto, da Rolf Magel.
su NADIR una prova sul campo della M7 in Bhutan
qui